L' Ottocento abruzzese

La pittura abruzzese dell'Ottocento annovera alcuni grandi, indiscussi maestri talora addirittura capiscuola (la genia dei Palizzi, Francesco Paolo Michetti, Teofilo Patini) accanto a una schiera altrettanto nobile e di personalità artistiche che considerare “di seconda linea” sarebbe ingiusto e improprio (e ciò sia detto senza il timore di soggiacere passivamente ad una qualche sorta di afflato regionalistico). E' in atto nondimeno, soprattutto grazie al lavoro ponderoso e competente di illustri cultori della materia una debita rivisitazione (e rivalutazione se vogliamo) di tutto quel “momento” artistico che invero aldilà dall'essere un'area di interstizialità (o anche semplicemente e passivamente calata nelle mode e correnti pittoriche di quel tempo) ha invece molto di sua matrice autentica tanto da avere addirittura offerto interessanti spunti alle cosiddette avanguardie nazionali e non solo.



Francesco Paolo Michetti - Il Voto

 
Ebbene in un periodo quale il nostro in cui il “regionalismo” (espressione surrettizia seppur compendiaria del concetto più ampio e plausibile  di “espressione autoctona” comunemente contrapposto a quello molto più asettico ed indistinto di “globalismo”) sembra paradossalmente assurgere a riferimento plasmato di specifica indicazione culturale, bene ci è sembrato sostenere che è necessario (esaltandone gli effetti sorprendenti) riscoprire la vicenda artistica (e con essa la caratura espressiva) dei pittori dell'Ottocento nativi dell'Abruzzo, svincolandola da giudizi non tanto di collateralità (di quegli stessi che semplicisticamente la considerano un'appendice, e neppure troppo importante, della scuola napoletana) ma soprattutto di forte capacità rappresentativa (almeno per le tematiche “affettive”), conferendole perciò dignità e prestigio ed avviandola, quantomeno per gli aspetti cognitivi e correlazionali, ad una volgarizzazione, obbligata quantunque nettamente tardiva.


Pasquale Celommi - Uno Sposalizio Abruzzese
 
Con ciò intendiamo significare che mentre è oggettivamente impossibile sostenere, per l'Ottocento della pittura, il concetto di una vera “scuola abruzzese” non è ingiustificato teorizzare ad esempio che è esistito un filone di “specifica espressività tematica”, una dimensione filiale del pensiero pittorico, un segno sincero della nostalgia e del ricordo (così evidente ad esempio nel grande Michetti) tale da connotare fortemente quasi tutti quegli artisti d'Abruzzo. Il filone della cosiddetta “pittura di stalla” ad esempio, le innumerevoli “pastorelle”, il mondo contadino, le marine dell'Adriatico e una natura quasi sempre “selvaggia e primitiva” (quando non si voglia considerare la tematica “sociale” esplicitamente espressa per il “caso” Patini) si propongono naturalmente come segno di un legame non solo mnesico ma più genericamente di ancestro, un retaggio mai scontato e di fatto non emendabile a cui nessuno di quegli artisti ha potuto sottrarsi. Ecco dunque identificarsi una “scuola tematica”, laddove il  logos magistrale si sottopone alla soperchiante citazione romantica dei contenuti e si propone di stravolgere ogni considerazione critica, di scombinare il tentativo di definizione scolastica, di sottrarsi alla generalizzazione e alla catalogazione.


Francesco De Nicola - Nudo e natura morta



Raffaello Celommi - Primi passi sulla riva



Questo portale nasce aldifuori degli ambiti istituzionali (Sovrintendenze e Assessorati alla cultura, Fondazioni e Comitati civici celebrativi) per l'affetto sincero di alcuni collezionisti ed amanti del genere; con l'obiettivo di comporre un ambito affatto retorico ma di illustrazione, commento  e confronto (e ci auguriamo anche “rigoroso” in termini filologici stante l'apporto di importanti firme dalla letteratura di settore). Nasce peraltro in un momento in cui l'Abruzzo della cultura e dell'arte è profondamente ferito per il sisma dell'Aquila forse anche con il presuntuoso obiettivo di fare dialettica in controtendenza: mentre dovunque si compiange noi esaltiamo l'Abruzzo vivo e ricco per un suo tempo, seppur remoto, di sontuosa capacità espressiva.





Francesco Paolo Michetti - Ritorno dai campi



Filippo Palizzi - La difesa dell'erba



Raffaello Celommi - Idillio campestre


 
Nella sua strutturazione dinamica ed interattiva il  portale offrirà, con cadenza approssimativamente mensile, la presentazione di un'opera pittorica commentata da illustri cultori della materia e corredata da una ricca scheda bio-bibliografica dell'Autore. In margine si attiverà uno spazio di “interattività” da cui desumere informazioni, commenti, suggerimenti, integrazioni.



Teofilo Patini - Nudo maschile



Francesco Paolo Michetti - Abandonada




Il tempo ci indicherà la rotta ulteriore.

Pasquale Del Cimmuto


Il portale dei pittori abruzzesi